Allergie occupazionali, quali settori più a rischio

Le allergie occupazionali, ovvero quelle di origine professionale, sono causate da esposizione a sostanze che si utilizzano durante l’attività lavorativa. Le forme più comuni interessano la cute e le vie respiratorie. Le sostanze o gli agenti chimici che possono causare allergie sono numerosi e possono determinare malattie allergiche professionali.

Gli allergeni presenti negli ambienti di lavoro sono molto numerosi e possono essere distinti in:

  • ALLERGENI DI ORIGINE ANIMALE: acari, forfore animali, larve di coleotteri, ecc.
  • ALLERGENI DI ORIGINE VEGETALE: farine, fibre tessili, lattice, pollini, semi, ecc.
  • ALLERGENI DERIVANTI DA FUNGHI (MUFFE) E BATTERI: antibiotici, enzimi proteolitici ecc.
  • ALLERGENI CHIMICI: isocianati, farmaci, coloranti, ecc.

Vediamo nel dettaglio quali sono i settori lavorativi più a rischio.

ALLERGIE OCCUPAZIONALI, SETTORI PIÙ A RISCHIO

I settori lavorativi più esposti a tale rischio sono per la presenza di agenti di varia naturale che possono configurarsi come allergeni sono:

  • L’agricoltura: per esposizione a proteine di origine vegetale o animale e i pesticidi;
  • Alimentazione e ristorazione: farine, fumi di cottura, alimenti (proteine dei prodotti ittici e delle uova) disinfettanti, detergenti;
  • Chimica, farmaceutica e industria della plastica: vernici, colle, pitture, gomme, resine;
  • Edilizia: cemento, resine e componenti di vernici colle ecc;
  • Industria del legno: polveri di legno, legni esotici, vernici, colle, resine ecc;
  • Meccanica, metallurgia e trattamento dei metalli: metalli, polveri metalliche, olii, vernici ecc.;
  • Sanità e assimilabili: disinfettanti, detergenti, lattice ecc.

I sintomi di un’allergia professionale si manifestano inizialmente a livello delle parti dell’organismo a diretto contatto con l’agente lesivo; quindi, sulla cute se si tratta di una sostanza da contatto o delle vie respiratorie se è una sostanza che viene inalata e successivamente può estendersi a tutto l’organismo.

La comparsa delle allergie può essere favorita anche da eventuali predisposizioni del lavoratore (es. asma, rinite, precedenti eczemi, dermatiti atopiche ecc.). Il fattore di rischio maggiore è rappresentato dal livello espositivo all’agente responsabile, inoltre è necessario esaminare la frequenza e la durata di esposizione al pericolo.

ALLERGIE OCCUPAZIONALI, DIAGNOSI

Il sistema immunitario può essere considerato come una rete di cellule e organi che aiutano l’organismo umano a difendersi da agenti o sostanze estranee. In alcuni soggetti il sistema immunitario, oltre a reagire contro gli agenti infettivi e tossici, può avere delle reazioni più o meno violente, non giustificate, contro sostanze (dette allergeni) che normalmente non creano nessun problema alla maggior parte delle persone: queste reazioni vengono dette allergie.

Le allergopatie di origine professionale non si differenziano da quelle comuni. Perché si parli di malattia professionale è necessario che l’esposizione all’allergene avvenga durante lo svolgimento del proprio lavoro. I sintomi (e spesso anche gli allergeni) possono essere gli stessi delle allergie comuni. Definire questa contemporaneità non è facile, poiché la manifestazione dei sintomi non sempre avviene durante o subito dopo la fine del turno di lavoro e l’eventuale miglioramento degli stessi può non essere così evidente durante i periodi di eventuale assenza dal lavoro. Il nesso tra lavoro e malattia andrà accertato attraverso un accurato esame della mansione lavorativa svolta e del ciclo produttivo in cui essa si inserisce, allo scopo di focalizzare l’attenzione sulle sostanze a possibile azione allergizzante, presenti o utilizzate nell’ambiente di lavoro. La diagnosi clinica della malattia si basa sull’anamnesi, cioè l’esame obiettivo (effettuato dal medico), e successivamente su eventuali prove di laboratorio. L’anamnesi consente al medico di raccogliere informazioni sulle abitudini di vita, le patologie pregresse, l’uso di farmaci e l’esistenza di eventuali patologie a carico dei familiari del paziente. Queste informazioni sono di fondamentale importanza per orientare la diagnosi verso l’origine professionale o meno della malattia.

Spesso la causa di allergie può essere anche la presenza di contaminanti presenti all’interno degli ambienti indoor, la multifattorialità dell’esposizione richiede lo svolgimento di indagini ambientali specifiche.

Leggi anche: QUALITÀ DELL’ARIA E IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *