LE INDICAZIONI PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO DELL’ACCORDO STATO REGIONI del 2013
La qualità dell’aria che respiriamo negli ambienti indoor (abitazioni, uffici, ospedali, scuole e ambienti comunitari in genere) dal punto di vista chimico, fisico e biologico è strettamente correlata alla qualità dell’aria esterna, al tipo di ambiente considerato, alle persone eventualmente presenti e all’efficienza dei sistemi di aerazione a servizio degli ambienti.
Gli impianti di condizionamento possono divenire, in caso di scarsa o inadeguata manutenzione, fonte di diffusione di microrganismi potenzialmente patogeni che possono trovare negli impianti condizioni ideali di sviluppo.
In particolare, le torri di raffreddamento sono considerate siti ad alto rischio, in quanto la presenza di biofilm e l’elevata temperatura dell’acqua al loro interno, possono favorire lo sviluppo di importanti concentrazioni del batterio Legionella pneumophila, o di altri microrganismi che possono rappresentare un rischio per la salute quali: Pseudomonas spp, Xanthomonas, Pantoea e Serratia.
L’ Accordo Conferenza Stato-Regioni 07/02/2013 – Valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria, ha fornito al datore di lavoro indicazioni pratiche per la valutazione e la gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria e per la pianificazione degli interventi di manutenzione, in considerazione di quanto riportato nelle leggi regionali, nelle Linee Guida nazionali e nelle norme tecniche sull’argomento.
Qualità dell’aria Valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria
L’ Accordo Conferenza Stato-Regioni 07/02/2013 – Valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria, individua una procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria.
La procedura prevede una valutazione del rischio strutturata su due livelli, ovvero una verifica visiva delle condizioni generali dell’impianto e una verifica tecnica con misurazioni e campionamenti microbiologici finalizzati a determinare il livello di qualità dell’aria. Le ispezioni visive e tecniche, consentono di individuare le criticità dell’impianto e di definire le misure da intraprendere per l’eliminazione o riduzione del rischio.
Valutazione del rischio, ispezione visiva dell’impianto
L’ispezione visiva permette di accertare lo stato dei vari componenti dell’impianto e l’efficacia degli interventi manutentivi posti in essere. Attraverso l’ispezione visiva è possibile procedere ad una valutazione dello stato igienico di alcuni punti critici dell’impianto e determinarne la loro funzionalità.
Durante l’ispezione visiva devono essere valutate le seguenti componenti dell’impianto:UNITA’ DI TRATTAMENTO DELL’ARIA (UTA):
Serrande di presa dell’aria esterna: valutare la presenza di sporcizia, detriti, resti di origine vegetale e animale.
Filtri: valutare lo stato di deterioramento, la quantità di polvere depositata, la sporcizia e l’eventuale presenza di muffe; è necessario tenere comunque conto delle informazioni fornite dal fabbricante circa la durata dei filtri. Si raccomanda il periodico ricambio dei filtri, nel rispetto delle specifiche fornite dal costruttore.
Vasca di recupero dell’acqua di condensa: accertarsi che sia pulita, senza detriti, calcare, sedimenti o evidenti tracce di biofilm: valutare la presenza di incrostazioni, sporcizia o qualsiasi altra possibile causa di intasamento.
Pareti: valutare la presenza di sporcizia, ruggine o evidente proliferazione di muffe.
Batterie di scambio termico: valutare lo stato di conservazione e la presenza di sporcizia, contaminazione microbiologica, incrostazioni o rotture. Vanno periodicamente pulite e disinfettate le vasche di raccolta della condensa e le superfici alettate con la rimozione dello sporco organico ed inorganico.
Umidificatori: valutare la presenza di eventuali depositi di calcare o di incrostazioni sulle parti a contatto con l’acqua e il deposito di acqua nella camera di umidificazione. Tutte le parti a contatto con acqua in modo permanente devono essere pulite e, se necessario, periodicamente disinfettate.
TERMINALI DI MANDATA DELL’ARIA: Valutare le condizioni igieniche, la presenza di sporcizia, di residui fibrosi, di accumuli di polvere, di tracce di sporco sulle pareti immediatamente circostanti.
CONDOTTE DELL’ARIA: Valutare la presenza o meno di polvere, detriti, incrostazioni ed evidenti tracce di crescita microbica (muffe) in una parte rappresentativa dei componenti in mandata e in ripresa (condotte rigide, condotte flessibili, rivestimenti termoacustici, serrande ecc).
TORRI DI RAFFREDDAMENTO: Valutare la presenza o meno di incrostazioni, materiale sedimentato e biofilm microbico nel bacino della torre di raffreddamento.
Gli esiti della verifica, raccolti in apposita check list, devono essere conservati insieme al registro degli interventi di manutenzione.
L’ispezione visiva deve essere svolta almeno una volta all’anno, o stabilita in base ai risultati delle precedenti ispezioni e della valutazione dei rischi. Ad esempio, la variazione delle condizioni ambientali o di lavoro, l’usura o la presenza di fonti di inquinamento a carattere temporaneo potrebbero rendere necessari controlli più frequenti. Una periodicità semestrale è raccomandata per gli edifici con sistemi di umidificazione supplementare (umidificazione adiabatica) o situati in aree con clima a umidità elevata che potrebbero causare un potenziale aumento di crescita microbica.
Qualità dell’aria Valutazione del rischio, ispezione tecnica dell’impianto
L’ispezione tecnica prevede campionamenti e controlli tecnici sulle componenti dell’impianto al fine di valutarne l’efficienza, lo stato di conservazione e le condizioni igieniche dello stesso. In considerazione della diversità delle tipologie d’impianto e della varietà delle condizioni ambientali e climatiche, non è possibile predeterminare in via generale la periodicità di esecuzione dell’ispezione. Questa dovrà essere determinata di caso in caso, sulla base della valutazione dei rischi specifici presenti.
L’ispezione Tecnica deve riguardare:
UNITA’ DI TRATTAMENTO DELL’ARIA (UTA):
Misura della differenza di pressione dell’aria a monte e a valle dei corpi filtranti, al fine di escludere intasamenti dovuti all’accumulo di polvere.
Misura della differenza di portata a monte e a valle delle batterie di scambio termico, al fine di valutarne il corretto stato di manutenzione.
Monitoraggio microbiologico dell’acqua circolante nella sezione di umidificazione adiabatica, al fine di valutare l’entità della contaminazione microbica. Nel caso in cui si presentano sintomatologie potenzialmente correlabili con l’esposizione ad allergeni di origine biologica (riniti, dermatiti, asma, etc).
CONDOTTE:
Misura della quantità di polvere sedimentata così da valutare le condizioni igieniche.
Valutazione dello stato di conservazione di eventuali rivestimenti termoacustici e delle serrande.
TERMINALI DI MANDATA:
Misurazione, a campione, della porta dell’aria in corrispondenza dei terminali di mandata negli ambienti trattati, così da valutare la presenza di infestanti, o il malfunzionamento delle serrande.
Controllo dei parametri microclimatici (Temperatura, Umidità Relativa, Velocità dell’aria.
TORRI: La qualità dell’acqua utilizzata nelle torri evaporative e nei condensatori evaporativi deve essere controllata attraverso analisi microbiologiche periodiche:
Monitoraggio microbiologico dell’acqua del bacino della torre di raffreddamento, la carica batterica totale nell’acqua della sezione di umidificazione deve essere rilevata a temperature di incubazione di 20°C ±1°C e 36°C ±1°C e non deve avere valori superiori a 106 UCF/L.
Nello svolgimento di controlli microbiologici ulteriori ai controlli svolti sull’acqua (aira e polveri) è necessario monitorare nel tempo gli stessi punti di prelievo ed è utile associare al campionamento i rilievi microclimatici di base (Temperatura, Umidità Relativa e Velocità dell’Aria).
I Punti di prelievo consigliati per i campionamenti microbiologici sono:
- Condotte dell’aria in mandata e in ripresa (se previsto il ricircolo dell’aria);
- Superfici dei ventilatori;
- Superfici delle batterie di scambio termico;
- Superfici delle pareti interne dell’UTA.
I campionamenti dell’aria vanno effettuati sull’aria in uscita dai terminali di mandata (50 cm di distanza) e le cariche espresse in UFC/m3, devono poi essere confrontate con le cariche rilevate all’esterno dell’edificio al fine di evidenziare eventuali fenomeni di contaminazione.
In considerazione dell’elevata dispersione dei valori rilevati, le cariche microbiche devono essere riportate come il risultato della media di tre campionamenti per ciascun punto di prelievo. Le analisi relative al particolato depositato nelle condotte, caduta di portata dell’aria nelle batterie di scambio termico e le cariche microbiche riscontrate, possono essere utilizzate come valutazione dell’efficacia degli interventi di pulizia o sanificazione attuati.
Inoltre, è consigliabile ricercare eventuali specie patogene presenti nell’impianto, tramite analisi microbiologiche specifiche. L’eventuale riscontro di patogeni comporta sempre la messa in atto di interventi di sanificazione. A tal proposito, si sottolinea l’importanza, nel contesto di indagini igienico ambientali, di un approccio di tipo qualitativo oltre che quantitativo degli agenti biologici, essendo possibile il riscontro di cariche microbiche che, pur non essendo numericamente elevate, possono comportare la presenza di microrganismi patogeni.